Meloni su Sala indagato: "Non c'è automatismo tra avviso di garanzia e dimissioni"


(foto Ansa)
palazzo chigi
Le parole della premier sull'inchiesta milanese: "Credo che il sindaco debba scegliere sulla base della sua capacità di governare al meglio. Ma non cambio posizione in base al colore politico dell'indagato"
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"Penso che la magistratura debba fare il suo corso, ma non cambio opinione e, per quanto riguarda il sindaco, non sono mai stata convinta che un avviso di garanzia comporti l'automatismo delle dimissioni e non cambio posizione in base al colore politico dell'indagato". E' con queste parole che Giorgia Meloni ha deciso di commentare l'inchiesta sull'urbanistica di Milano, che ha coinvolto l'amministrazione del sindaco Beppe Sala e che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dello stesso primo cittadino. E' la prima presa di posizione della premier, che sul caso milanese non si era ancora espressa.
Sempre a proposito dello scenario delle dimissioni, Meloni al Tg1 ha aggiunto: "Credo siano scelte che anche il sindaco debba fare sulla base della sua capacità, in questo scenario, di governare al meglio". Una posizione diversa da quella manifestata da Fratelli d'Italia a Milano, i cui consiglieri comunali hanno chiesto le dimissioni di Sala e l'azzeramento della giunta. E in generale di una destra che è sembrata, sul caso specifico, cavalcare un certo giustizialismo (a parte alcune eccezioni come Forza Italia e Maurizio Lupi).
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